Costa Azzurra alternativa

Da Cannes alle Gorge du Verdon: un itinerario nell’entroterra, tra borghi, strapiombi e natura

C’è una parte di Var che oltrepassa le solite mete. È l’altro aspetto della Costa Azzurra splendente.

Quello dove i celesti virano al verde, e il mare e le spiagge cedono il posto a strapiombi e natura. Quello dove le città vivaci di luci e locali si trasformano in borghi arroccati. Quello dove all’animazione si predilige il silenzio e alle barche sfarzose si preferiscono la bici e la moto.

caffealvolo_san-paul-en-foretLa strada che collega Saint-Paul-En-Foret alla Route de Draguignan

È così che, godendo di una dueruote carica di borsoni e curiosità, e di relax e tempo da investire in scoperta, abbiamo tracciato itinerari dal fascino intimo, raggiungendo mete nascoste, custodite come boccioli all’ombra delle destinazioni del lusso.

Un tour di tre settimane, da percorrere con la stessa calma con la quale sorseggiare una tazza di caffé d’asporto tra il verde di un prato deserto, nella pace di una mattina di primavera.

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Cannes

La prima tappa dell’itinerario serba il medesimo fascino intramontabile di una donna in tubino nero, la città del Festival del Cinema. Cannes non ha bisogno di presentazioni. Senza indossare brillanti, splende di fascino ad ogni ora del giorno e della notte.

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La Promenade de la Croisette è un concentrato di bellezza e di sfarzo: alla spiaggia sconfinata fanno da contraltare gli hotel del lusso. L’apollineo e il dionisiaco si riflettono l’uno nell’altro, separati soltanto da un tappeto di asfalto.

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Più sottile ed enigmatico, l’incanto delle vie laterali è il richiamo curioso scatenato dalle piccole cose. S’inerpicano su per le strette salite i ristorantini di pesce, e invitano a una sosta, raffinati e accoglienti come sono. Un suq dei profumi e dei sapori, dove passeggiare tra i tavoli apparecchiati sui ciottoli, e al quale è impossibile resistere.

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Mougins

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Si capisce sin dal primo sguardo perché Picasso abbia scelto di trascorrre qui gli ultimi anni della propria vita. Mougins si svela come un’opera d’arte dipinta con delicati acquerelli e acrilici spessi, tra le colline a due passi da Cannes.
Un pittoresco villaggio medievale dai colori chiari e dall’incredibile quiete.
I vicoli luminosi sono costellati di atelier, botteghe e laboratori: l’arte si effonde da ogni angolo. Qua e là, tra le case in pietra, qualche cafè, fanno di ogni scorcio pura bellezza.

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Grasse

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‘L’anima degli esseri è racchiusa
nel loro odore’

[Profumo – Storia di un assassino]

Un dedalo di stretti vicoli si snoda come una matassa aggrovigliata, a Grasse, città del Profumo. Desaturati i colori, fioche le luci, più fresca la brezza, nella capitale delle fragranze, sospesa a 400 metri sul livello del mare.

Impossibile trovare il capo del filo d’Arianna, tra i torreggianti, vecchi, muri che oscurano il chiarore di un sole che splende per la maggior parte dell’anno. Si contano su poche dita le finestre ancora aperte. Sanno d’antico e di polveroso.

Voci lontane. Remote risate. Quotidianità percepita appena.

S’odono passi in punta di piedi che passeggiano tra le desolate stradine.

Ignota atmosfera. Invita a un silenzio prudente.

Si fa più vicino il suono di tacchi di media altezza che battono sul pavè. Più animati e vivi, gli spazi.

Di tanto in tanto, si apre una piazzetta. Risa composte, tra i graziosi Cafè all’aperto.

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La raffinatezza francese è nei tratti e nei gesti di una madame dalla lunga, liscia, chioma.
Indossa una gonna a ruota che le copre a malapena i polpacci, e sorseggia elegantemente una tazza di tè.

Pare che il dinamismo beneducato dell’intera città – quasi deserta altrove – si concentri qui. Essenza di vita che si effonde appena tra le vie laterali di una città dal fascino misterioso, come scie di Profumo che, passo dopo passo, si fanno più flebili.


Fayence

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Una lunga scala dai gradini chiari si colora delle tinte accese dei fiori che adornano le finestre e delle tinte calde delle pareti dei vicoli laterali, pittoresche cornici di una passeggiata che accompagna morbidamente a una terrazza che è privilegiata platea di uno spettacolo senza confini.

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Dall’alto del silezioso balcone in pietra di Fayence, il panorama è lussureggiante e sconfinato. E lo sguardo si perde assieme alla mente, tra le infinite sfumature di verde, le innumerevoli gradazioni della terra, e le forme più diverse e curiose di alberi rigogliosi.


Bargemon

Raccoglie un bouquet di meraviglie storiche, architettoniche e naturali tra le quali è d’obbligo perdersi, questo borgo medievale in collina, a 500 metri sul livello del mare.

Bargemon è la sosta piacevole dopo ore di pura strada, la pausa lieta dopo una passeggiata in due o quattro ruote tra morbide lingue di asfalto attorniate da una natura rigogliosa.

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Lo raggiungi, ed ecco che l’essenza più autentica della tranquillità prende forma, tra i vicoli appartati dalle architetture tradizionali e le ombreggiate piazzette, dove è impossibile rifiutare la lusinga del più dolce dei cafè gourmand.


Gorge Du Verdon (Gole del Verdon) e Lago di Sainte Croix

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Natura selvaggia e rigogliosa riveste montagne rocciose. Svettano, chiare, sul verde di un fime opulento che corre, limpido e tortuoso, tra le alte pareti scenografiche come canyon, le Gole del Verdon rompono la terra per 25 chilometri e incorniciano il pieno rigolo smeraldo, da navigare a bordo di sileziose canoe.

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D’improvviso, uno specchio d’acqua dolce si apre su una distesa di bianchi, tondi, ciottoli. Dal colore intenso come fosse tempera fresca, il Lago di Sainte Croix riflette la luce di un  sole che batte senza dare fastidio.

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Il silenzio di chi è disteso a catturare un’abbronzatura  dolce, le risa lontane di chi percorre il lago in pedalò, i suoni familiari di chi consuma un picninc.

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Immensi alberi offrono un angolo d’ombra. Siedi alla loro frescura, mentre godi della tranquillità romantica di un lago intimo e quasi sperduto.


Moustiers-Sainte-Marie

S’inerpica tra le rocce bianche di un entroterra quasi dimenticato, un borgo dalle poche case arroccate e dalla profonda gola, sormontata da uno stretto ponte che è d’obbligo attraversare. È magico e desolato come un villaggio incantato, tra minuscoli bar e botteghe secolari.

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E, quando si fa buio, ecco che le luci dai toni caldi s’accedono, s’illumina una stella appesa, e a Moustiers-Sainte-Marie prende vita un presepe.

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Poco più in là, un giardino fatato invita ad entrare, tra tavolini di ferro colorato in stile art nouveau e minuscole lampade variopinte che sembrano lucciole in abito da sera.

La lista di crêpes francesi è un manuale di leccornie dolci e salate.

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Una musica percepita appena completa lo scenario da fiaba, dove fate e folletti sembrano dover apparire tra alberi e fiori.


Draguignan

Ha il medesimo sapore misterioso di Grasse, questo Comune fatto di stretti e deserti viali dalle alte pareti, dove suoni familiari si percepiscono in lontananza. Piazzette animate da  locali composti si aprono di tanto in tanto, come fossero aree relax in un groviglio di  routes.

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Un parco ombreggiato dal prato compìto costeggia la strada che accompagna a una delle larghe vie principali. Tra i negozi di tendenza, Draguignan pare meno enigmatica della città del Profumo.

Ma non abbastanza caratteristica e deliziosa da catturare attenzione ed emozione.


Port Grimaud

Si nasconde all’ombra delle sfavillanti mete circostanti che ne esaltano ogni angolazione,  questa cittadina pedonale conservata tra le mura.

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Port Grimaud è una conchiglia nascosta, che custodisce scorci alla cui bellezza raffinata nessun artista saprebbe resistere: casette colorate e ponticelli di pavè si riflettono nei  canali, sui quali sfilano imbarcazioni di ogni genere.

Una piccola, romantica, Venezia francese, tra le cui mura passeggiare placidamente,  consumando una busta di caramelle o gustando un cono gelato.

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Un gioiello che splende di luce rock tra fine aprile e inizio maggio, quando le bandierine  arancioni e nere conquistano ogni angolo, e il rombo delle Harley Davidson sconvolge  l’idillio, nel motoraduno europeo che apre la stagione della due ruote.


Gassin e Ramatuelle

Distano una manciata di chilometri l’uno dall’altro, questi borgi dal fascino autentico.

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Il segreto delle streghe e dei Templari è serbato tra le caratteristiche vie e le abitazioni  peculiari di Gassin, che vanta una terrazza dall’impareggiabile veduta. Dirimpetto alla  chiesetta, il golfo di Saint Tropez si manifesta in tutto il suo incanto, come un’opera di  divina arte, da ammirare seduto sulle panche, mentre il tramonto trasforma il giorno in sera.

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A metà strada tra mare e collina, Ramatuelle conserva la bellezza timida di un’adolescente ai primi appuntamenti. Ritmi lenti, fascino quieto e quotidianità serena, tra le stradine  accese dai colori di piante fiorite e i panorami dall’eleganza senza pari.

Passeggi tra i viottoli, e il profumi invitanti di ristorantini intimi seduce, quand’è quasi ora di  cena.


Saint Tropez

Lontano dalla mondanità chiassosa e distante dallo sfavillio del celebre porto, il vecchio  quartiere dei pescatori è quanto di più interessante Saint Tropez abbia da offrire.

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La Ponche è un caratteristico intersecarsi di vicoli, dove le strutture dai muri color  pastello fanno da cornice ai panorami da immortalare con tela e pennello o fotocamera e  obiettivo.

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Parentesi poetica a parte, Saint Tropez è il nido di personaggi più o meno famosi – ma  certamente danarosi –, e si riserva un posto nel tour della Costa Azzurra più per la fama che lo contraddistingue.

Una passerella affollata di ciclopiche imbarcazioni che si riflettono in una serie di locali  super cool attrae i turisti – scintillanti, nei loro abiti firmati –, impegnati a scattarsi foto e  selfie nello scenario sfarzoso di yacht molto più che milionari, a immortalarsi per  un momento nella quotidianità frivola che non appartiene loro.

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Una passeggiata nell’opulenza davvero evitabile, fatta salva la suggestiva scogliera  che, alla fine della strada, offre lo spettacolo di un mare agitato che seguita a sbattere  contro le rocce, con la violenza di una rabbia che – in una notte di luna piena – assume il  mistero incantevole delle streghe ammaliatrici. Una barriera fatta di scogli, che ostacola la  diffusione di un lusso eccessivo – che a tratti disturba –, salvaguardando la magia del  mare. (La ringraziamo per questo.)


Bagnols en Foret

Si concentra nello spazio di una stretta via, la meraviglia di questo villaggio incorniciato dal verde intenso di una incontaminata natura, che si rivela tra le curve dolci di una strada che  è un piacere affrontare.

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Al rombo del motore che batte tra le mura delle case sparute – allarme di stranieri in arrivo – s’affacciano a curiosare i pochi residenti di Bagnols en Foret in ogni mese dell’anno.

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Un bar dai fitti interni perfettamente organizzati offre una silenziosa terrazza sul panorama verdeggiante, deliziosa con i suoi ombrelloni bianchi e il suo carretto di gelati in stile vintage. Il sole batte forte e la luce feroce dei suoi raggi si riflette sui colori brillanti di una bottiglia decorata a mano dalla proprietaria gentile, dall’aria serena.

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Pochi passi ed ecco una piazzetta appena animata, dove godere del relax, al cospetto  di una rigogliosa veduta, prima di riprendere la strada sinuosa.


Frejus

La raffinatezza tipicamente provenzale incontra l’arte e la storia, nelle vie pedonali del  centro di Frejus: tra le case pastello e le piazzette ombreggiate, ecco mostrarsi il passato di questa cittadina, raccontato dalle vestigia romane.

Una ‘piccola Pompei’ francese, dove viaggiare nel tempo, attraverso un affascinante  patrimonio architettonico: l’arena, l’acquedotto, il teatro, e l’aggregato religioso, composto da cattedrale, chiostro e battistero.


Port Frejus

Una conchiglia di eleganza e silenzio che dista la ‘fatica’ di una passeggiata sul lungomare si mescola al confine che segna la fine di Saint Raphael.

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Un porticciolo raccolto attorno a una piazzetta dalle case colorate distribuite al di qua e al di là di un ponticello ciottolato che invita al relax e immerge in una pace assai lontana dalla vivacità cittadina. Port Frejus è tutto qui. E – seppure turistico – è adorabile, nella sua classe delicata e mignon.

Passeggi con lentezza lungo il piccolo porto, tra le barche non eccessive e i locali mai gremiti, e sei invaso da una calma che non ha pari.


Saint Raphael

Una vitalità non eccessiva caratterizza questa cittadina tra Cannes e Saint Tropez: Saint Raphael è il buon compremesso tra l’esuberanza della città e la tranquillità  dell’entroterra.

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Oltre il viale dove il lungomare dalle ampie spiagge libere e i locali frequentati ma non gremiti offrono relax e svago, tra le viette dell’interno si respira l’altro aspetto della Costa Azzurra: l’intimità tipica del quartiere.

Di domenica mattina, la passeggiata sul lungomare si anima di bancarelle, e un folto mercato propone ogni genere di cibo e pietanza: baguette e croissant, crepe e poulet, paella e moule-frites.


Corniche d’Or

Entra di diritto nella lista delle strade da percorrere su due ruote almeno una volta nella vita, questa route panoramica, dalla vista che non ha pari.

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Nella Corniche d’Or, rocce rosse e frastagliate come canyon si stagliano sulle infinite sfumature di azzurro di un cielo perennemente terso e di un mare denso e seducente.

Chilometro dopo chilometro, la brezza tiepida allontana dalla mente i pensieri e riempie l’anima di spettacolo ed emozione.

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Ad ogni curva, la moto piega, e l’angolo seghettato del Massiccio dell’Esterel svela prospettive che sono drammi di meraviglia. Gli occhi riflettono una natura dalla bellezza selvaggia.

È qui che il profumo fresco della Costa Azzurra vera ti pervade i polmoni, riempiendo il sorriso di buono.

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Un barettino all’aperto invita a prendere qualcosa da bere. Impossibile sottrarsi, quando lo spettacolo ha luogo proprio oltre il basso muro che delimita l’ingresso.


Nizza

Belle Époque e modernità s’incontrano (ma non si fondono) nel capoluogo della Costa Azzurra.

Nizza – come e, forse, più di Cannes – custodisce un fascino elegante, una bellezza che non sfiorisce e offre uno scrigno ricco di possibilità, quasi fosse una biblioteca secolare, universo di volumi d’ogni tema ed epoca.

Concentrato di arte e storia, offre divertimento e cultura a profusione: i musei tra i quali è quasi impossibile scegliere e le suggestive stradine della Vieux Nice colme di architetture barocche; la spaziosa Place Masséna, con le sue statue che s’illuminano con il buio e la sconfinata Promenade des Anglais, con i suoi sette chilometri di spiaggia; la rilassante Promenade du Paillon, verdeggiante passerella urbana di 120.000 mq e l’Olimpic Nice Stadium Allianz Riviera, ecostruttura prestigiosa, scenario degli Europei 2016.

E, in febbraio, Nizza s’accende di creatività, alla presenza di Re Carnevale, che dà il via alla festa, aprendo il celebre Carnevale di Nizza. Quindici giorni di sfilate grandiose e variopinte, anticipati dalla pittoresca Battaglia dei Fiori: una parata poetica nel corso della quale migliaia di petali ‘piovono’ dai carri, tra musica ed esibizioni.

Due settimane surreali, che trasformano la città della classe in un Paese delle Meraviglie che straborda di colori e positività.


Eze

Si erge sulla cima di una roccia, il comune più piccolo dell’intera Costa Azzurra. Ma è nel suo breve nome e nei suoi ridotti confini che si conserva la bellezza rara di una pietra che risplende di luce, tra le pareti di una buia caverna.

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Ad Eze, le strade sono labirinti di scalinate sconnesse e vicoli angusti, e le architetture paiono aggrappate con forza alle rocce color crema, come non possano vivere altrove.

Una passeggiata è un viaggio indietro nel tempo tra la storia e la tradizione, e un tuffo nell’esclusività di hotel extralusso, dove un caffè espresso arriva a sfiorare i 10 euro e artisti di fama internazionale si scorgono per caso, seguiti da una fila di accompagnatori intenti a trasportare (a spalla) code di bagagli dall’aspetto tutt’altro che leggero.

Si aggregano alla fitta rete di concierge che traghettano valigie colme di capi di lusso da esibire in questa località elitaria. Quotidianità inaspettata avviene, mentre la poesia t’incanta.

E sembra di percepire Walt Disney in persona – che tanto amava questo borgo da favola –, tra i giardini che danno il cambio alle terrazze, e i panorami da togliere il fiato, che sembrano giocare a nascondino con lo sguardo che le trova all’improvviso, qua e là tra le rocce.


Menton

‘Mandò a prendere uno di quei dolci corti e paffuti
che chiamano Petites Madeleines […]

io trasalii, attratto da qualcosa di straordinario che
accadeva dentro di me. Una deliziosa voluttà mi aveva invaso’

[Dalla parte di Swann, M. Proust]

Raccoglie tutte le atmosfere della Costa Azzurra solita e insolita, il primo Comune francese che incontri non appena si chiude Ventimiglia in Liguria. Oltrepassi il confine, ed eccoti già lì, immerso nella Cote d’Azure dalle strade incorniciate da palme e dallo sconfinato lungomare, a perdere lo sguardo tra onde più celesti e trasparenti.

Botteghe di dolci che vendono madeleine sembrano prendere forma dai manifesti della Belle Époque, bancarelle di saponi e fragranze raccolgono tutta la freschezza della Provenza rappresentata nelle opere d’arte.

Tra le vie spaziose, giardinetti dagli alberi elegantemente lussureggianti e dalle sedute impreziosite da mosaici dai colori caldi sono piccoli eden comuni, che invitano alla lettura e alla pace.

D’improvviso, una piazzetta vivace e piena dove sorseggiare un caffè e gustare un croissant all’ombra di un tetto fatto di foglie. Ricorda la collina di Montmartre.

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