Il traffico in Vietnam: una questione di sopravvivenza

Da Hanoi a Ho Chi Minh, il dominio dei motorini

La questione traffico in Vietnam merita a pieno titolo un post dedicato.

In questa zona del sud-est asiatico, infatti, la circolazione rappresenta una questione da prendere molto sul serio. Una questione assai delicata. Una questione di sopravvivenza.

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Chi non sia mai stato in questa parte del mondo non può immaginare il flusso che sconvolge le strade delle città – e non parliamo (solo) di capitali.

Non si tratta del caos delle grandi metropoli come Milano, New York o Pechino. Non si tratta di un po’ di congestione da ‘orario di punta’.

In Vietnam, i mezzi coprono ogni cellula del manto stradale, i suoni foderano l’udito con acuti di ogni genere e l’inquinamento punge la gola, tanto è fitto e spietato.

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Il traffico del Vietnam non è un traffico qualunque. Il traffico del Vietnam stordisce i sensi e l’orientamento. Il traffico del Vietnam sfreccia su due sole ruote e avanza con la carica senza controllo di un immenso sciame a motore.

Gli scooter sono padroni assoluti. Trasportano famiglie intere, che portano con sé ogni genere di bene: dalle scatole alle sedie in plastica, dalle papere alle tv, dalle noccioline alle bibite in cassetta.

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Dimensioni, peso (e natura) del carico non sono un problema: è tutta una questione di equilibrio.

Una volta fatto il carico, eccoli sfrecciare sulle vie intasate delle città… e chi li ferma più!?

Procedono spediti come se non esistano freni, evitando motorini, automobili e pedoni, e segnalando la propria presenza con un cenno sonoro, che sia clacson oppure freccia.

C’è chi supera a destra, chi procede contromano su strade dette a senso unico, chi s’immette in rotonde e incroci, senza dare precedenze.

E, quando il rosso scatta a uno dei (pochi) semafori, eccoli lì, tutti ammassati e trepidanti ai primi metri di partenza, come ciclisti in attesa del colpo di pistola.

E, poi, via di nuovo, senza codici e al bando le regole.

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Eppure, tutto a caso (forse) non è. Sembra, infatti, che, sulle strade a due corsie, la prima a
destra sia riservata ai motorini o ai veicoli lenti, mentre quella a sinistra sia dedicata alle macchine.

A proposito di macchine… Le 4 ruote sono assai rare ed è più facile incontrarle sulle strade extraurbane, dove procedono a 50/70km/h, rispettando i limiti di velocità al limite della tolleranza.

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(Piccola nota pratica: qualora decidiate di noleggiare un’auto con autista, assicuratevi che parli almeno un po’ di inglese, altrimenti ogni genere di comunicazione sarà impossibile).

In tutto questo, agli stranieri è proibito guidare. A tratti, una vera fortuna. Non fosse che l’alternativa per muoversi in autonimia è procedere a piedi.

Già, camminare. Non certo un’operazione da poco, in uno scenario apocalittico come quello che abbiamo appena descritto.

Passeggiare nelle città del Vietnam, dunque, come si fa?

Posto che – benché il Vientnam si sviluppi in lunghezza – procedere avanzando senza mai svoltare non sia la soluzione, il vero problema sorge all’attraversamento.

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Semafori a parte, la strategia per attraversare la strada e sopravvivere è essere risoluti. Definite un’andatura e procedete a ritmo regolare, mantenendo il passo scelto.

Saranno auto e motorini a evitarvi. E, senza che ve ne sarete resi conto del tutto, vi troverete dall’altra parte della strada. Sopravvissuti al traffico del Vietnam.

1 comment on “Il traffico in Vietnam: una questione di sopravvivenzaAdd yours →

  1. Hai risvegliato dei lontani ricordi, di quando una ragazzina ci ha aiutato ad attraversare la strada a Ho Chi Minh. Senza il suo aiuto saremmo ancora lì.
    “tu vai sono loro che ti evitano…” Fantastico!

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