Diario di viaggio West USA (page 3)

Terza tappa: Calico Ghost Town

Il primo stop in direzione Las Vegas è a Calico Ghost Town, un Comune risalente al XIX secolo, abbandonato dai minatori una volta esaurito il giacimento minerario in cui lavoravano e, oggi, composto da un agglomerato di strutture recuperate e mantenute in ottimo stato.

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All’interno, trovano spazio la ricostruzione di case e locali di un tempo, ma anche bar e negozi.

Il caldo è secco e soffocante, e il vento afoso solleva la terra e la soffia sulla pelle.

 [Per la passeggiata a Calico, portate con voi una bottiglietta d’acqua, o una bevanda energetica.]

Proseguiamo e, oltre il finestrino, il paesaggio si fa via via sempre più brullo.

Un break in un’area di sosta, per ammirare il nulla del deserto.

Quarta tappa: Las Vegas

Il tramonto ha già dato il meglio di sé e le luci multicolore di Sin City brillano già all’orizzonte, facendo risplendere un’area estesa oltre l’immaginazione.

È sera, quando arriviamo a Las Vegas. E la città ci si presenta al top, nella sua eccentrica opulenza. Tra i bagliori coloratissimi e i palazzi stravaganti, l’impatto è incredibile.

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Per le prossime due notti, saremo all’MGM Hotel.

Ad accoglierci, un ring al centro del quale svetta un gigantesco leone d’oro. Ad accompagnarci nella suite con doppio letto matrimoniale, un chilometrico percorso tra le macchine e i tavoli da gioco.

 [A Las Vegas, il business core di ogni
hotel è il casinò.
Per accedere alla hall, per raggiungere la stanza,
per fare un giro in piscina, per andare a cena al ristorante… è necessario
passare dal casinò – dove, ad ogni ora del giorno e della notte, uomini e donne
di ogni età sono impegnati a sfidare la fortuna, mentre fumano sigarette o
sigari, e sorseggiano drink gentilmente consegnati dalle hostess in minigonna e
tacchi.

Per raggiunegere l’uscita dell’hotel, a partire dalla camera da letto, calcolate
almeno 15 minuti di cammino.]

[Durante la settimana, i prezzi di questi hotel lussuosissimi sono accessibili.

Evitate di soggiornare a Las Vegas nei fine settimana: i
prezzi degli hotel aumentano e la città è congestionata dal traffico.]

Consumiamo la prima cena a Las Vegas in uno dei (numerosi) ristoranti del nostro hotel. Oltrepassato l’ingresso, ci troviamo nel bel mezzo di una giungla: le alte pareti sono ricoperte di fitta vegetazione, il soffitto è un romantico cielo stellato e, qua e là, si nascondono (riproduzioni di) animali che, di tanto in tanto, prendono ad animarsi. I suoni della foresta tropicale ci accompagnano per l’intera cena, durante la quale l’ambiente cambia continuamente – tempesta e silenzio, giorno e notte. La situazione è talmente surreale da farci quasi scordare la cena (e il clima quasi polare, causa aria condizionata).

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 [All’interno degli hotel di Las Vegas, le temperature sono decisamente
basse.
Specie quando andate a cena, portate con voi un cardigan.]

Il secondo giorno a Las Vegas è dedicato alle stranezze locali.

In mattinata, visitiamo il ‘Gold & Silver Pawn Shop’, il noto negozio di pegni protagonista dell’omonimo programma TV. Il locale è piccolo e propone articoli curiosi e preziose opere d’arte, oltre a un’ampia gamma di gadget strampalati (che non perdiamo occasione di acquistare). Dei protagonisti del programma, naturalmente, non c’è traccia.

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Nel pomeriggio e in serata, passeggiamo tra le stramberie della Strip, la strada principale di Las Vegas, dove prende vita l’inimmaginabile: hotel dotati di montagne russe, locali dove ossigenare il cervello attraverso bizzarri marchingegni, negozi multipiano di confetti al cioccolato, e, poi, cilindri massaggianti, limousine fuoristrada, Spiderman in pausa tabacco… Solo per citare qualcuna delle stranezze che sa offrire.

È mattina, ed è ora di rimettersi in macchina.

Da questo punto, il nostro viaggio non è più programmato e definiamo la meta successiva, di giorno in giorno.

…continua

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